La sirena è uno di quegli esseri misteriosi e magici che hanno accompagnato la storia dell’uomo. Anche Milano che non è sul mare ha le sue sirene : si trovano ora a decorare un piccolo ponte di ghisa all’interno del parco Sempione all’ombra di un imponente platano .In realtà vennero realizzate per decorazione del ponte sul Naviglio di san Damiano , oggi via Senato. Il ponte realizzatosu disegno dell’architetto Francesco Tettamanti e fuso dall ditta Rubini, Scalini ,Falck e C. Era considerato una meraviglia della nuova tecnologia moderna : un ponte fuso in ghisa . La ghisa era una lega di ferro _ carbonio ( con tenore di quest’ulitmo realtivamente alto ) conobbe una notevole diffusione nell’Ottocento. Infatti per le sue caratteristiche fisiche, durezza e resitenza all’abrasione e per la sua fluidità alla temperatura di fusione ,si prestava bene alla produzione di getti di fusione con forme complesse. La forte presenza del carbonio garantiva una notevole resietenza alla ruggine , il materiale si prestava benissimo per la realizzazione di elementi di arredo urbano, destinati all’aperto.
Il ponte era quindi un elemento di grande modernità tecnologica e venne inaugurato nel 1842 alla presenza dell’arciduca Ranieri, in qualità di rappresentante del governo austriaco. Le figure subito suscitarono curiosità , ma anche disappunto per la loro bellezza senza veli..da sirena appunto. Lo spostamento venne deciso negli anni 20 del Novecento , quando si procedette alla chiusura del sistema dei navigli interni e quindi nell’agosto del 1930 il ponte venne rimontato dove lo troviamo oggi nel Parco Sempione.
Le nostre 4 sirenette ,soprannominate affettuosamente sorelle Ghisini, sono davvero curiose dal punto di vista della iconografia : si tratta di sirene bicaudate che rimandano addirittura a pototipi medoevale : Nelle chiese romaniche sono spesso presenti con la loro doppia coda .
I medievisti si sono interrogati sulla immagine della sirena: Infatti la tradizione calssica rappresenta le sirena come uccello dalla voce ammaliante :Ulisse vuole infatti ascoltare senza pericoli il loro canto. E’ certo che nel medievo la sirena appare sottolineando la sua appartenenza al mondo dell’acqua con la coda anzi con le code da pesce .
Una delle ipotesi più suggestive è che le tradizioni gallo-romane che mescolavano insieme il tema delle ninfe dei boschi con le dee delle sorgenti porterà a creare visivamente l’immagine della donna _pesce . Nel corso del XII secolo le crednze popolari sono riprese e codificate ed ecco apparire l’immagine di Melusina, figura che dona potere e salva , ma è anche legata ad un tabù . Se vista nella sua vera forma, cioè con la doppia coda di pesce l’uomo che l’ha incontrata si avia alla rovina e altrettanto la Melusina è condannata a restare sirena per sempre. Il primo a narrare la vicenda di Melusina fu Jean Arras alla fine del 1300 su ordine del duca di Berry , perchè il romazo ricordasse a tutti l’origine soprannaturale della sua casata .
Ma anche a Milano le sirenette _ melusine del ponte mantengono fede alla loro natura misteriosa . Alla riapertura del Museo di Milano , nel 2004 le 4 sorelle Ghisini erano diventate 5 . 4 si trovano sul ponte del parco e una 5 era comparsa ” misteriosamente ” nei depositi del Museo. Non è stato possibile ricostruire quando la sirenetta sia entrata a far parte delle opere del Museo. Certo si tratta di una sirenetta un po’ malridotta :le mancano alcune delle dita , il remo e la conchiglia dell’acconciatura. La documentazione degli anni 50 del Novecento ricorda la scomparsa di una delle sirenette..certo è che due sono state rifatte e quella del Museo è una delle originali. Insomma la loro natura sfuugente è ancora ben manifesta.